Ottenere un secondo bagno all’interno della propria abitazione a volte è un desiderio, altre volte una necessità.
Quando si compra casa non sempre si pensa ai cambiamenti e alle esigenze future che potrebbero richiedere, con il passare degli anni, delle vere e proprie modifiche all’interno delle mura.
È per questo motivo, dunque, che spesso un solo bagno può non bastare: ma come bisogna procedere per ricavarne un secondo e, soprattutto, quali sono le norme da rispettare?
Si tratta di un’operazione da non sottovalutare, perché le problematiche in cui ci si imbatte, sia di ordine tecnico-impiantistico che normativo, sono tutt’altro che banali e se ignorarle è assolutamente impossibile, anche sottovalutarle è un errore da non commettere, perché potrebbe costarvi caro.
Quali professionisti contattare per realizzare un bagno?
Chiaro è che risulta improbabile avviarsi verso la costruzione di un secondo bagno in maniera ‘autonoma’ e fai da te.
L’operazione – che come accennato è delicata e merita attenzione – necessita di essere svolta da figure competenti e professioniste.
Sarà bene, quindi, contattare un bravo geometra o un architetto che a seguito di un sopralluogo sia in grado di prospettarvi le soluzioni percorribili ed illustrarvi quali siano i lavori necessari per realizzarle.
Inoltre, dovete tener presente che, qualora alla fine decidiate di proseguire ed effettuare i lavori, per gestire tutta la pratica amministrativa non potrete in alcun caso fare a meno di nominare un tecnico di fiducia.
Ma non è finita qui: realizzare un secondo bagno, si prefigura come intervento edilizio di “manutenzione straordinaria” ed è pertanto è necessario aprire una pratica in Comune;
in genere è sufficiente una SCIA, o addirittura oggi una CIA o CILA, ma in tutti i casi bisogna presentare un progetto e alcune relazioni tecniche e dichiarazioni, senza contare che una volta terminati i lavori sarà opportuno far redigere una nuova scheda catastale, che riporti l’assetto di casa così come è stato modificato e che risponda effettivamente allo stato di fatto attuale.
Dove realizzare il secondo servizio igienico?
La scelta più difficile sarà il luogo in cui realizzare il secondo bagno: nonostante alcuni spazi della nostra casa possano sembrarci a primo impatto la soluzione ideale, bisognerà analizzare la questione anche da un punto di vista tecnico-operativo.
I riferimenti normativi da rispettare sono i seguenti: sarà necessario che
la superficie calpestabile del bagno dovrà essere come minimo pari 2 mq e l’altezza netta media interna allo stesso pari a 2,40 m; allo stesso tempo dovrà avere una configurazione spaziale tale per cui, in pianta, il lato più
corto misuri almeno 1,20 m.
Inoltre, se è pur vero che per i secondi bagni non è indispensabile la presenza di un antibagno, è altrettanto vero che comunque questi non possono avere accesso diretto dalla zona giorno; potranno dunque essere ricavati all’interno di una stanza da letto, o la loro porta d’ingresso dovrà essere posizionata in un corridoio.
Bagno cieco e bagno in camera: come procedere?
Il bagno cieco potrebbe essere una risposta efficiente alle vostre esigenze. La sua realizzazione è possibile solo quando si tratta del secondo servizio igienico e quello principale è dotato di finestra o, altrimenti, quando è l’unico bagno presente, ma l’unità immobiliare ha una superficie inferiore a una certa metratura.
Il primo problema da risolvere, non essendoci la finestra, è quello di garantire una corretta aerazione del locale. Fondamentale è quindi installare un
buon impianto di ventilazione meccanica. Non si tratta di una scelta, ma una norma da rispettare per motivi igienici.
Mentre per la camera da letto con bagno? Avere un bagno in camera può rivelarsi essere altamente funzionale.
Poter ricavare un ulteriore bagno nell’appartamento permette di avere un locale davvero completo e una scelta di particolare stile. Ricavare un bagno ulteriore può essere un’ottima per avere anche una maggiore privacy, soprattutto nelle famiglie numerose.
Prima di procedere con la costruzione, bisognerà consultare il regolamento edilizio comunale: solitamente, il bagno deve rispettare l’altezza minima, che va tra i 180 e i 240 cm.
Anche la camera da letto dovrà avere una dimensione minima da rispettare, ovvero 9 mq per la camera da letto singola e 14 mq per la camera da letto matrimoniale.
E per quanto riguarda il permesso per modifica della planimetria?
Poiché si tratta di una modifica strutturale bisogna richiedere l’apposito permesso all’Ufficio Tecnico del Comune.
Il tecnico che seguirà i lavori dovrà poi redigere la pratica necessaria, che potrebbe trattarsi di una SCIA o CILA in base alle opere realizzate.
Effettuato il collaudo atto a verificare che scarichi e condutture funzionino in maniera regolare, bisognerà presentare all’ufficio del Catasto la nuova planimetria.