L’Italia è un paese bellissimo, ma ahimé, di “furbi” che operano al di fuori delle regole, anche in ambito abitativo.
Gli abusi edilizi sono quindi all’ordine del giorno, anche se dobbiamo discernere tra quelli causati per colpa, ovvero con l’idea di creare qualcosa al di fuori delle regole, o semplicemente per risparmiare oneri, e tra quelli causati da errori o da difformità. Essendo quindi un paese di santi, poeti e costruttori non sempre in regola, la legislazione italiana è composta da centinaia di leggi che vanno a regolare questi abusi, sanandoli.
Gli interventi sanabili possono essere:
• quelli realizzati in assenza di permesso
• quelli realizzati difformemente da come erano stati previsti e progettati
In base alle ultime leggi infatti, non tutti gli abusi potranno essere sanati. Questo fa sì che non si vada nella direzione dell’abusivismo incontrollato ma che anzi nel medio termine questo malcostume vada finalmente scemando.
In caso di abusi edilizi eseguiti in parziale difformità l’onere da pagare sarà solo relativo alla parte che appunto, si differenzia dal progetto approvato.
Sia in questo caso, che in quello di totale difformità, ovvero nel caso di costruzioni totalmente abusive, bisogna farlo nel modo e nel tempo giusto.
Deve infatti essere presentata una domanda di sanatoria all’ufficio preposto prima dell’arrivo delle sanzioni da parte del responsabile comunale che ha segnalato l’abuso.
Una volta decorsi determinati tempi, non è più possibile infatti accedere alla sanatoria.
L’abuso edilizio comporta pene fino a 2 anni di reclusioni e sanzioni fino a 51.645 euro, cifra che prima dell’avvento dell’euro era del valore di 100 milioni di vecchie lire.
Va ricordato però che spesso le sanatorie riguardano piccoli abusi o difformità, come ad esempio un muro non presente nel progetto approvato, e non grandi opere.
Le costruzioni infatti totalmente abusive sono sempre meno, anche grazie ai controlli incrociati, ai bonus fiscali e alle deduzioni che obbligano le aziende ad emettere fattura e quindi portando allo scoperto tutto quel sottobosco di abusi che fino a qualche anno fa imperava.
Bisogna fare molta attenzione all’uso dei termini. Spesso infatti “condono” e “sanatoria” vengono utilizzati come sinonimi, quando invece si tratta di due argomenti distanti tra loro.
Il condono viene proposto dal governo ed è un modo per dare “un colpo di straccio” agli abusi della penisola e al tempo stesso di incassare oneri.
Da qualche anno si parla di un ulteriore condono, ma, ad oggi, si è ancora scartata questa ipotesi, che renderebbe “legali” un numero considerevole di strutture costruite al di fuori di ogni regola costruttiva e di ogni standard abitativo.
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